In entrambe le discipline, per quanto riguarda la preparazione del cane, dobbiamo tener conto che i soggetti partecipanti a questi percorsi formativi sono generalmente di taglia da medio-grande a grande ( dai 25 kg in su).
“Voglia ed entusiasmo in ciò che si pratica”
DIFFERENZE E SOMIGLIANZE
Nel soccorso nautico sportivo, il binomio si prepara per superare delle gare, quindi è questione di migliorare la relazione del binomio stesso ed esprimere al massimo le potenzialità psicofisiche del cane e le capacità di comunicazione del conduttore.
Nel soccorso nautico operativo invece il binomio si prepara per salvare vite, quindi ci vuole una preparazione importante per la persona che ha tutte le responsabilità civili, penali e morali e non solo del cane ma anche dalle persone che sono nel tratto vigilato di sua competenza.
In entrambe le discipline, per quanto riguarda la preparazione del cane, dobbiamo tener conto che i soggetti partecipanti a questi percorsi formativi sono generalmente di taglia da medio-grande a grande (da 25 kg in su).
Pertanto occorre fare attenzione, soprattutto nel lavoro, a terra fino all’età dei 12/18 mesi nel richiedere sforzi e movimenti. Dal punto di vista fisico è meglio che il veterinario ci dia supporto per una corretta alimentazione e faccia delle lastre alle anche e ai gomiti ed il controllo cardiologico. Se si impegna il cane in attività agonistica con continuità o nel soccorso operativo consiglio di ripetere il controllo cardiologico ogni anno.
SCOPRIAMO I DETTAGLI
La socializzazione sia nella vita quotidiana che nell’ambito nel quale si impiegherà il binomio è fondamentale nel rapporto e nel percorso sportivo e operativo .
Nella preparazione sportiva il cane conosce gli esercizi, gli strumenti e comunica anche a distanza con il conduttore. Il rapporto che si instaura è di estrema complicità in un contesto sereno e amichevole.
Nella preparazione operativa il cane è un ausiliario per salvare vite, il rapporto è di estrema complicità e fiducia ma in certi momenti si opera sotto stress e con margini di errore nulli o quasi. Il binomio sia in allenamento che in intervento deve usare spesso le proprie capacità psicofisiche al massimo.
Ed ecco una parte fondamentale della preparazione: i tempi di recupero.
Il nuoto è parte fondamentale per queste attività e come è buona norma essere un soccorritore preparato ed allenato, quando ci si propone per il servizio di sorveglianza per le spiagge, occorre allo stesso modo che il cane sia ben allenato e questo non solo per la parte operativa, ma anche per la parte sportiva.
L’ideale sarebbe auspicabile allenare il proprio cane dalle due alle tre volte a settimana con un nuoto di circa trenta minuti, sia per potenziare la sua muscolatura, sia per rendere l’ambiente acqua il più naturale possibile; importante anche il defaticamento come già detto, che consiste in una bella passeggiata post nuotata, sia per far scendere l’acqua dal mantello del cane sia per defaticare i muscoli dopo lo sforzo.
I momenti di gioco e relax per il binomio vanno curati come il resto della preparazione sportiva e operativa, in modo che il binomio sia tutelato nel suo benessere e tenga vivi la voglia e l’entusiasmo in ciò che pratica.
Articolo di Virginia Cardelli, Referente Nazionale Soccorso Nautico
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