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LO STRESS NEL CANE COINVOLTO IN I.A.A.

Gli Interventi di Attività e Assistita (pet therapy) sono un vero e proprio lavoro per i nostri cani.

I cani sono preparati tecnicamente e hanno numerose competenze, che mettono in campo sotto la guida del conduttore.

Anche la “semplice” attività relazionale, di contatto e carezze, richiede energia e concentrazione: non dovremmo pensare che la pet therapy sia un passatempo per i nostri cani, né tantomeno soltanto divertimento.

Gli interventi richiedono abilità, quali: 

  • sapersi concentrare,
  • sapersi controllare,
  • saper aspettare.

Accanto ad attività divertenti ed appaganti, per il nostro cane c’è anche un grande impegno.

Se ci pensiamo attentamente, molte attività che facciamo insieme al nostro cane richiedono impegno: fare una lunga passeggiata di trekking in montagna, un allenamento di Agility, una lezione di Obedience, richiede molta energia e concentrazione e la mente, oltre che il corpo del cane, si affatica.

Essere dei buoni conduttori nei progetti di Pet Therapy significa anche conoscere in modo minuzioso la comunicazione del cane, per cogliere quelli che sono i segnali di benessere e di stress.

Esempi di segnali di stress

 

  • Sbadigliare,
  • grattarsi di frequente,
  • leccarsi il naso,
  • mugolare,
  • aumentare la respirazione
  • ansimare con la lingua di fuori

sono ad esempio alcuni segnali del corpo e del linguaggio del cane che dovrebbero farci pensare che il cane sia stressato in un determinato momento.

Ma lo stress lo possiamo notare anche da una serie di comportamenti come, ad esempio:

  • non farsi accarezzare,
  • sottrarsi dal contatto con l’utente,
  • spostarsi da noi,
  • prendere spazio,
  • evitare situazioni,
  • rifiutare di lavorare o iniziare ad essere meno preciso in esercizi o attività conosciuti perfettamente dal cane,
  • orientarsi verso l’uscita, o andare verso la porta per uscire dal set,
  • bere molto.

Essere nel qui e nell’ora durante un incontro ci consente non solo di lavorare bene con l’utente, ma anche di monitorare costantemente lo stato emotivo del cane in ogni momento. Se ci accorgiamo di alcuni di questi segnali, la prima cosa da fare non è quella di portare a termine l’attività con l’utente al di là dello stato del cane, ma di dare una pausa e permettere al cane di riprendersi.

 

Le cause

Tra le cause di stress ritroviamo sicuramente un normale affaticamento fisico e mentale dato dalla concentrazione e dal lavoro negli interventi.

Conoscere bene il cane che andiamo a coinvolgere nei progetti significa scegliere ad esempio il Setting di lavoro ideale per quel cane nello specifico, in termini di ambiente, durata degli incontri, numero di utenti coinvolti, attività proposte e non per ultima la quantità di esperienza sul campo.

I cani sono individui dotati di motivazioni, peculiarità, bisogni e caratteristiche diverse. Quindi il set di lavoro dovrà essere adeguato e diverso a seconda del tipo di cane che andiamo a coinvolgere.

Inoltre coinvolgere il cane in attività ripetitive e sempre uguali porta anche ad un affaticamento dovuto al calo di motivazione e interesse nello svolgere sempre le stesse attività. Questo determina l’importanza di creare numerose competenze al cane per poter creare interventi elastici, creativi e diversificati.

Non solo, attenzione va posta anche al tipo di richiesta che andiamo a fare al nostro cane, richieste eccessive in termini di durata, di contatto prolungato, di attività molto lontane dalle caratteristiche del nostro cane, o competenze troppo complesse portano il cane a stressarsi.

Essere attenti a tutti questi aspetti garantisce un lavoro più attento e mirato, che abbia come punto cardine anche il benessere del nostro cane a lavoro e non solo gli obiettivi del progetto.

 

Cosa fare per attenuare lo stress e gestirlo in modo corretto

 

Cosa posso fare allora per limitare lo stress del cane e gestirlo nel migliore dei modi?

Come detto, lavorare stanca il cane sia mentalmente, sia fisicamente. Partiamo, quindi, dal presupposto che un intervento di pet therapy non si apre e chiude solo nel momento in cui siamo in una struttura per un incontro o seduta.

Scaricare il cane prima dell’incontro permettendogli di sgambare, espletare i suoi bisogni e fare attività fisica (senza esagerare), può aiutare l’animale a iniziare gli incontri più rilassato e pronto a dare il meglio di sé.

Come è importante il prima di un incontro, lo è anche il dopo.

Dedicare del tempo al rilassamento del cane all’uscita della struttura è altrettanto fondamentale. Riposarsi, masticare uno snack, stare all’aria aperta, sgambare e correre, giocare con il conduttore, sono alcune idee utili a seconda del cane e delle sue caratteristiche per rilassarsi a seguito di attività.

Dare queste routine permetterà al cane di lavorare di più e meglio. Si creerà, infatti una rappresentazione mentale dell’intervento che non è soltanto lavorare in struttura, ma c’è un prima rilassante, un lavoro in struttura e un dopo di scarico e relax.

Un altro aspetto rilevante è curare la preparazione del cane. Un cane ben allenato avrà maggiore sicurezza durante gli incontri, maggiori competenze e strategie alle quali sia lui, sia il conduttore potranno attingere. Queste ultime si maturano attraverso allenamenti mirati ed esercitazioni in apprendimento.

Creare interventi che seguano le caratteristiche del cane e le sue preferenze, ci permetterà, insieme agli altri aspetti, di coinvolgere il cane in attività meno impegnative, più gratificanti e divertenti per lui e di creare un clima più sereno e appagante anche per gli utenti.

Ultimo aspetto, ma non per importanza, riguarda certamente il numero di progetti e quindi di sedute che un cane svolge in un determinato arco di tempo. Non esiste un numero massimo di incontri settimanali ma, se conosciamo bene il nostro cane, la sua preparazione, la sua esperienza e le sue caratteristiche sceglieremo di coinvolgerlo in un numero di sedute adeguate, per evitare di incorrere in un eccessivo affaticamento e per tutelare il suo benessere.

Irene Galella

Resp. D.A.A. Centro Italia