L’aspetto che il più delle volte influenza o addirittura distoglie il cane dal lavoro è, quasi sempre riferibile alla postura del conduttore e dunque al modo di comunicare non verbale di quest’ultimo.
” Occorre dunque trovare il giusto equilibrio tra la gestione dell’attrezzatura e la manualità in traccia, perché attraverso la lunghina avviene la comunicazione efficace bidirezionale cane/conduttore. “
Consideriamo una sessione di allenamento o una gara di mantrailing sportivo e nello specifico un cane, che non presenta particolari problemi comportamentali, ma ben motivato alla ricerca e dunque al gioco. L’aspetto che il più delle volte influenza o addirittura distoglie il cane dal lavoro è, quasi sempre riferibile alla postura del conduttore e dunque al modo di comunicare non verbale di quest’ultimo.
I nostri istruttori insegnano subito ai loro binomi, la corretta gestione della lunghina e l’approccio al lavoro del cane facendo attenzione alla propria postura. Il corpo del conduttore durante la traccia deve essere il più possibile allineato con il cane, con il peso ben distribuito a seconda di quanta trazione impone il cane e le ginocchia flesse per ammortizzare il passo.
Anche le braccia devono avere una posizione ben precisa, non affaticante, con i gomiti leggermente appoggiati al corpo e gli avambracci che fanno da molla. Entrambi devono lavorare in simbiosi per gestire correttamente la lunghina, senza intoppi e strattoni, in modo coordinato e armonico.
Quest’ultima deve sempre essere ben tesa, indipendentemente dalla lunghezza e mai da intralcio per il cane o il conduttore, sia in fase di rilascio che in quella di recupero. Il lavoro di lunghina deve essere coordinato sulle base delle situazioni che si presentano e soprattutto con ciò che si chiede di fare al cane oppure che il cane propone di fare in via del tutto autonoma.
Occorre dunque trovare il giusto equilibrio tra la gestione dell’attrezzatura e la manualità in traccia, perché attraverso la lunghina avviene la comunicazione efficace bidirezionale cane/conduttore.
Una gestione non ottimale della comunicazione può influenzare anche gravemente il lavoro del cane: il nostro spostamento a destra oppure sinistra, l’eccessiva trazione o lassità della lunghina, la lunghezza di quest’ultima in rapporto al lavoro o alle richieste di comando date al cane, e non ultimo, il ragionamento dell’umano, il più delle volte condizionato dalle emozioni o dagli stati d’animo.
Il conduttore deve tenere un’andatura propria, senza correre dietro il cane, perché solamente in questo modo può mantenerlo concentrato sulla traccia dandogli modo di individuare eventuali cambi di direzione, analizzare gli odori presenti, comunicare la direzione corretta in approntamento a un incrocio.
Anche il cane comunica, con la postura, la vocalizzazione, il movimento del corpo, della coda, delle orecchie e lo spostamento della testa. Dopo un negativo si ferma, si gira, ti guarda e torna indietro, qualcuno pigola addirittura.
Anche le nostre mani hanno una funzione importante, infatti se una avrà il compito di sorreggere correttamente gli anelli della lunghina, l’altra dovrà trattenerla e frizionarla adeguatamente facendola scorrere tra il pollice e il dito indice, aumentando o diminuendo progressivamente la pressione, per comunicare al nostro cane ciò che vogliamo che faccia.
La comunicazione avviene attraverso le vibrazioni, la tensione, il rumore dello sfregamento e alle emozioni.
Ma allora posso anche non parlare con il cane? Assolutamente NO!
Una buona comunicazione è anche quella verbale, con la quale motivo il cane oppure correggo le distrazioni, attraverso comandi coordinati alla nostra postura e mai inappropriati o inutili. Non posso dare un “lavora” o un “controlla” con vocalità e contestualmente trattenere il cane con la postura.
Ci siamo capiti vero?
Per ottenere una postura del corpo corretta e coordinarla con i comandi vocali, ci vorrà molto tempo e molte sessioni di allenamento e attività. Dovremo dimenticare tutti i movimenti quotidiani e naturalizzare il più possibile quelli nuovi appresi nell’attività di mantrailing. L’efficacia della comunicazione in una ricerca è fondamentale e data da tutto quanto esposto fin qui.
Articolo realizzato dal Dipartimento Mantrailing Sportivo e Ludico di Opes Cinofilia
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